Il 16 settembre prenderà il via la Settimana Europea della Mobilità, sette giorni dedicati ad aumentare la consapevolezza sulla mobilità sostenibile, a promuovere un cambiamento comportamentale a favore della mobilità attiva e a creare connessioni tra chi già è virtuoso e chi si approccia per la prima volta al tema.
‘Connessioni migliori’ è il tema della settimana che copre ogni aspetto del trasporto sostenibile nell’ambiente urbano e può essere riassunto con 5 parole inglesi che iniziano con la lettera ‘p’: People, Places, Packages, Policy & Planning.
L’impatto della mobilità sull’ambiente e il ruolo delle aziende
Negli ultimi anni è cresciuta notevolmente la consapevolezza, diventata più evidente nei periodi di lockdown dettati dal Covid-19, che il settore dei trasporti generi impatti ambientali negativi notevoli ed è aumentata la necessità, oltre che possibilità, di ridurre tali impatti.
Le imprese, soprattutto per quelle con un numero di dipendenti elevato, oltre ad intraprendere progetti di riduzione delle emissioni dei processi e dei prodotti/servizi possono agire sulla gestione della mobilità per ridurre al massimo l’impatto negativo sull’ambiente del proprio business.
Mobility management e piani degli spostamenti casa-lavoro
A tal proposito, oltre ad un rinnovato interesse per la tematica, ad agosto 2021 per accelerare l’interesse e l’azione per il mobility management, sono state approvate nuove linee guida per la redazione e l’attuazione dei piani degli spostamenti casa-lavoro da parte dei Mobility Manager. Quest’ultima figura professionale non è nuova nell’ordinamento italiano (fu introdotta dal Decreto interministeriale “Mobilità sostenibile nelle aree urbane” del 27 marzo 1998) ma con il Decreto Rilancio del maggio 2020 viene maggiormente valorizzata e aumentata la sua importanza all’interno delle aziende introducendo modifiche alle condizioni per cui è necessario adottare il Piano degli spostamenti casa-lavoro e nominare un Mobility Manager, incaricato di gestire il piano e individuare le soluzioni più adatte per ridurre l’uso del mezzo di trasporto privato individuale.
Le aziende sono obbligate ad avere un Mobility Manager?
Aziende e Pubbliche Amministrazioni sono tenute a nominare un Mobility Manager se hanno più di 100 dipendenti e sono ubicate in:
- un capoluogo di regione;
- una città metropolitana;
- un capoluogo di provincia;
- in un comune con più di 50 mila abitanti.
Nel calcolo dei 100 dipendenti per ogni singola unità locale, vanno considerati come tali anche coloro che “seppur dipendenti di altre imprese e pubbliche amministrazioni, operano stabilmente, ovvero con presenza quotidiana continuativa, presso la medesima unità locale, in virtù di contratti di appalto di servizi o di forme quali distacco, comando o altro“.
Il precedente decreto del 1998 stabiliva, come soglie minime, 300 dipendenti per le aziende e 800 addetti per le PA. Questo significa che è aumentato il bacino di realtà soggette all’obbligo di nomina del Mobility Manager.
Il Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro ha come obiettivo quello di ridurre il traffico dei veicoli privati dovuto ad aziende o PA che, in quella specifica zona, hanno molti dipendenti.
Nel PSCL vengono identificate le misure volte a orientare i lavoratori verso forme di mobilità sostenibile alternative, valutando quali possono essere i vantaggi:
- per i dipendenti: in termini di tempi di spostamento, costi e comfort di trasporto;
- per l’impresa o la Pubblica Amministrazione: per quanto riguarda aspetti economici e di produttività;
- per la collettività: dal punto di vista ambientale, sociale ed economico