La parità col fischietto

1 dicembre 2022: Germania-Costa Rica diventa la prima gara dei Mondiali di calcio diretta da un’arbitra

Il primo dicembre 2022 sarà, a suo modo, una data che passerà alla storia del mondo del calcio. Per la prima volta, infatti, una partita di un campionato del mondo di calcio, per la precisione quella tra Germania e Costa Rica che mette in palio gli ottavi di finale di questo strano mondiale del Qatar (strano, per usare un eufemismo, visto che dall’assegnazione opaca, alla tragedia dei lavoratori deceduti durante i lavori per stadi e altre opere pubbliche, fino ai casi di discriminazioni più o meno striscianti, da ridire su questo mondiale invernale ce ne sarebbe tanto) sarà arbitrata da una direttrice di gara. In 92 anni e 22 Campionati del Mondo non era mai accaduto.

 

 

Dirige madame Frappart

Stephanie Frappart, del resto, è abituata alle prime volte: prima arbitra a fischiare in Champions League, prima a dirigere una finale europea (il derby inglese in Supercoppa del 2019 tra Liverpool e Chelsea, vinta dai Reds ai calci di rigore), ora la signora arbitra transalpina sarà anche la prima a dirigere una gara del Mondiale maschile. Il passo è storico perché, se anche in Italia un’arbitra ha già diretto in serie A (Maria Sole Ferrieri Caputi il 2 ottobre al Mapei Stadium di Reggio Emilia per Sassuolo-Salernitana, col primo rigore fischiato da una donna e qualche polemicuccia solo sfiorata), le tre arbitre presenti in Qatar finora si erano 

limitate a ruoli di quarto ufficiale e non di direttrici di gara: si comincia con la Frappart e poi, chissà, potrebbe essere il momento anche della nipponica Yoshimi Yamashita e alla ruandese Salima Mukansanga.

 

Un fischio per incrinare il soffitto di cristallo

La signora Frappart, dunque, dirigerà una sfida comunque decisiva perché in quel girone E tutte le squadre sono ancora in corsa: la Germania, ultima con un punto, deve vincere e contare sul fatto che la Spagna batta il Giappone o, almeno, di affidarsi alla differenza reti. In pratica un rigore assegnato o meno, una espulsione decretata o, anche, una decisione dubbia su un calcio di punizione da posizione interessante, possono diventare decisivi in un modo o nell’altro. Ma, appunto, la 39enne francese è molto esperta e non si lascerà condizionare dall’emozione. L’emozione di contribuire, in parte, a rompere il soffitto di cristallo che in molti ambienti rimane particolarmente spesso e impenetrabile. Il calcio al maschile è tra questi mondi e questi mondiali sono particolarmente critici e criticati sotto il profilo dei diritti e delle libertà. Diciamo che se una delle tre arbitre dovesse essere designata per un match con una nazione più esposta sotto il profilo dei diritti delle donne la rivoluzione sarebbe completa, ma anche così il passo avanti è indiscutibile. E, per dirla con il designatore della Fifa Pierluigi Collina, in fondo l’importante è che l’arbitra svolga bene il proprio compito e che, nelle pagelle dei quotidiani, strappi un bel voto.