Posticipata l’entrata in vigore del Regolamento UE sulla Deforestazione: nuove scadenze e novità

Il Parlamento Europeo ha deciso di posticipare di un anno l’applicazione del Regolamento sulla deforestazione (EUDR), fornendo un maggiore margine di tempo alle aziende per adeguarsi. La nuova data di applicazione è fissata al 30 dicembre 2025 per le grandi imprese e al 30 giugno 2026 per le micro e piccole imprese.

Questa proroga mira a garantire una transizione più graduale, permettendo agli operatori economici di affrontare le complessità operative e amministrative del regolamento senza compromettere l’obiettivo primario: contrastare efficacemente la deforestazione globale.

Le ragioni del rinvio

Il cambiamento dei termini è legato alle difficoltà segnalate da Stati membri, Paesi terzi e operatori economici, che avevano richiesto più tempo per adeguarsi agli standard previsti. Tra le principali sfide spiccano l’implementazione di sistemi di tracciabilità delle materie prime e il rispetto delle procedure di due diligence. La Commissione Europea ha accolto queste istanze, stabilendo nuove scadenze per consentire un’applicazione più efficace del regolamento.

Nuove categorie di rischio

Un aggiornamento significativo riguarda i criteri di classificazione del rischio legati alla deforestazione. Oltre alle categorie già esistenti – basso, standard e alto rischio – è stata introdotta una quarta categoria: i Paesi senza rischio. Questa nuova classificazione consentirà controlli meno stringenti per i Paesi che dimostrano una stabilità o una crescita delle aree forestali. Entro il 30 giugno 2025, la Commissione predisporrà un sistema di analisi comparativa per monitorare i progressi e aggiornare periodicamente la classificazione dei Paesi.

Obiettivi e contenuti principali del regolamento

Il Regolamento EUDR si inserisce nella strategia europea per combattere la deforestazione e la degradazione delle foreste, fenomeni che contribuiscono significativamente al cambiamento climatico (responsabili dell’11% delle emissioni globali di gas serra, secondo l’IPCC) e alla perdita di biodiversità. Tra il 1990 e il 2020, sono stati persi oltre 420 milioni di ettari di foreste a livello globale, un’area più grande dell’Unione Europea (dati FAO). Sebbene il tasso di deforestazione sia calato negli ultimi decenni, resta stabile sopra i 10 milioni di ettari all’anno, con il 90% di queste perdite attribuibile all’espansione agricola.

L’Unione Europea è responsabile del 10% della deforestazione globale attraverso la domanda di materie prime come cacao, caffè, olio di palma, gomma, soia, legname e carne bovina. Per questo, il regolamento punta a ridurre il contributo dell’UE alla deforestazione globale attraverso tre requisiti principali per i prodotti immessi sul mercato UE o esportati:

  1. Deforestazione zero: i prodotti non devono provenire da terreni disboscati dopo il 31 dicembre 2020.
  2. Conformità alle leggi locali: devono rispettare la legislazione del Paese di produzione.
  3. Due diligence: gli operatori devono adottare procedure per garantire la tracciabilità delle materie prime regolamentate.

Definizioni chiave

  • Deforestazione: conversione di foreste in terreni destinati ad altri usi, come l’agricoltura.
  • Degrado forestale: cambiamento nella copertura forestale, ad esempio la conversione di foreste primarie in piantagioni o terreni boschivi.
  • Materie prime regolamentate: carne bovina, cacao, caffè, olio di palma, gomma, soia e legname.

I soggetti interessati

Il regolamento distingue tra:

  • Operatori, coloro che immettono per primi sul mercato UE le materie prime o i prodotti regolamentati, sia che provengano da Paesi UE sia extra UE.
  • Commercianti, chi acquista e vende prodotti già immessi sul mercato senza trasformarli.

Conclusioni

Il rinvio delle scadenze per l’applicazione del Regolamento EUDR rappresenta un’opportunità per garantire un’implementazione più efficace e uniforme delle misure previste. Questo tempo aggiuntivo consentirà alle aziende e ai Paesi produttori di adeguarsi ai nuovi standard, affrontando le complessità tecniche e operative con maggiore preparazione. Tuttavia, è fondamentale che questa proroga non venga interpretata come un’occasione per dilazionare gli impegni assunti nella lotta contro la deforestazione.

L’Unione Europea, gli operatori economici e i consumatori devono mantenere alta l’attenzione su questo tema, continuando a promuovere pratiche sostenibili e un sistema produttivo più responsabile. Solo così sarà possibile rispettare gli obiettivi ambiziosi del regolamento, contribuendo alla protezione delle foreste, alla riduzione delle emissioni globali e alla salvaguardia della biodiversità.